Chiedere aiuto è segno di forza, capacità di guardarsi dentro, di riconoscere un disagio e decidere di affrontarlo per vivere in serenità la propria esistenza.

Consultare lo psicologo non significa essere malati, vecchio stereotipo culturale, ma avere la consapevolezza di attraversare un momento di difficoltà che impedisce il benessere, in ambito affettivo, sociale, lavorativo, con se stessi, e al contempo il desiderio di superarlo.

La sofferenza non è solo un fattore di disturbo di cui liberarsi ma è un importante campanello d’allarme da ascoltare e comprendere.

A volte il disagio è legato ai cambiamenti o ai periodi di difficoltà che si verificano nel corso della vita (es. lutti, separazioni, crisi evolutive, difficoltà di adattamento).

In questi casi la “terapia della parola” (o psicoterapia) è uno strumento necessario per affrontare adeguatamente la sofferenza, gettando così le basi per un rinnovamento che favorisca nuove modalità di adattamento.

La psicoterapia della Gestalt non e’ soltanto un metodo di psicoterapia, ma una vera e propria “filosofia esistenziale”, un modo particolare di concepire i rapporti fra l’individuo e l’ambiente.

Lo scopo della terapia della Gestalt è di far scoprire e sperimentare all’individuo la propria “buona forma”, la propria complessa e ricca interezza, così che egli possa permettersi di vivere appieno quello che già è e quello che potenzialmente può divenire, per migliorare la qualità della propria vita.

Perché le emozioni cosiddette “distruttive” quali la paura, la disperazione, il risentimento, la rabbia, protratte per lungo tempo, possono creare un terreno propizio per lo sviluppo di molte malattie fisiche, e la Psico-Neuro- Endocrino-Immunologia (PNEI) ha ben dimostrato che “lo stress cronico compromette seriamente la salute”.

 Il terapeuta gestaltista, come una guida che affianca e sostiene, accompagna il paziente nella direzione che egli stesso sceglie e determina.

“Praticare la psicoterapia, non significa fare qualcosa al soggetto, né convincerlo a fare qualcosa per sé; si tratta invece di liberarlo perché possa crescere e svilupparsi in modo normale, e di rimuovere ostacoli in modo che possa andare avanti”. Carl Rogers